Oltre 30 fotografie inedite, scattate mezzo secolo fa e rimaste fino ad oggi nel cassetto, tornano a nuova vita per raccontare la quotidianità di un caratteristico borgo toscano agli inizi degli anni Sessanta.
Sono gli scatti del fotografo e collezionista Ferruccio Malandrini realizzati una domenica del settembre 1962 a Buonconvento e che proprio nel celebre borgo incastonato tra Crete Senesi, Val d’Arbia e Val d’Orcia saranno protagonisti della mostra “Buonconvento ’62 – Una Domenica in Settembre”.
Un borgo toscano in una domenica di settembre
Nel giorno di festa vengono ritratte le persone in bicicletta, gli avventori ed i commercianti del mercato di strada, il pallinaio con i giocatori di bocce, la partita di calcio al campo sportivo, la piazza allestita per la festa de L’Unità, i primi distributori di carburante, i cacciatori al ritorno dalle battute di caccia con i trofei in bella mostra, l’autocostruzione della casa familiare nei giorni di festa, la visita (in coppia) allo stabilimento in costruzione come promessa di un futuro ormai prossimo.
“C’è tutto un ambiente intorno alle mie foto, inteso come intellettuale e sentimentale” così Malandrini descrive il “mondo che in quel momento mi prende quasi all’insaputa di me stesso come se a fare le foto fosse un altro”.
La mostra al Museo della Mezzadria
Sarà possibile ammirare la mostra di fotografia nel cortile del Museo della Mezzadria di Buonconvento da sabato 16 settembre, taglio del nastro alle 17 nell’ambito del ricco calendario della 55° Sagra della Valdarbia.
La mostra, realizzata dal Comune di Buonconvento con il contributo della Regione Toscana e in collaborazione con Lombardi Arte, e impreziosita da una pubblicazione edita dalla Fondazione Musei Senesi, e stampata dalla Proloco Buonconvento, è stata presentata in Consiglio Regionale della Toscana.
Storia e tradizioni per raccontare una comunità
“Una delle sagre più importanti della nostra regione in uno dei borghi più belli della Toscana – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – che unisce storia e tradizioni al racconto di una comunità in una festa del paese e per il paese”. E ancora: “55 edizioni sono tante e danno il senso di una storia raccontata attraverso le immagini stupende di un tempo passato unite alla forza del presente”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli ha ribadito che si tratta di “un’iniziativa sostenuta e valorizzata dall’Ufficio di presidenza perché elemento identitario della cultura, della tradizione e della storia della Valdarbia”.