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Zia Caterina, com’è nata la tassista più amata di Firenze

Dalla morte del compagno alla missione d’amore per i bambini malati. Bellandi è tornata alla guida dopo due mesi in ospedale

Zia Caterina

Milano 25 è il taxi più amato di Firenze. Merito di Caterina Bellandi, per tutti semplicemente zia Caterina che ha trasformato un lavoro in un gesto di amore e solidarietà. Zia Caterina accompagna i bimbi malati diretti in ospedale al Meyer. Offre loro corse gratuite e il breve viaggio per i bambini che lei chiama SuperEroi, diventa un momento di gioia e felicità. Oggi un docufilm con Paolo Ruffini racconta la sua storia.

Attorno a zia Caterina si è creato una vera e propria rete di contatti, grazie alla Onlus “Milano 25”, e tante sono le iniziative organizzate per i malati: feste di compleanno, incontri ed eventi. “Piano piano si è creato un network di mamme che si passano il numero, si mettono in contatto con me, ma restano in contatto fra loro. Nei momenti di buio anche una piccola luce fa la differenza” spiega la tassista.

A chi le chiede di quel nome, zia Caterina, risponde così: “È un desiderio che ho da sempre. Perché la Zia è la persona più vicino alla mamma che può viziare e non ha il compito di educare. Ho sempre desiderato essere una mamma, chioccia e protettiva. Tutti i bambini del mondo sono i miei figli perché sono i bambini che non ho mai avuto”.

Alla scoperta dell’abbigliamento della tassista

Zia Caterina si è sempre definita molto timida. “Ho sempre amato il cappello perché aiuta a comunicare e ad avere meno paura dell’altro, di chi non conosci. Poi si è aggiunto il mantello dopo l’incontro con Patch Adams per creare la magia. I bracciali, le collane e tutti gli oggetti che ho appesi sono ricordi delle persone e soprattutto dei bambini che incontro e che porto sempre con me e che mi fanno sentire forte. Il primo campanellino che ho messo al collo era per ricordare le collezioni di campanelle che aveva mio padre” rivela.

I bambini, i SuperEroi dei nostri giorni

Zia Caterina definisce i suoi piccoli passeggeri SuperEroi. “Il superpotere è nel dolore -questa è la sua idea-. Il supereroe come lo intendo io impara a conoscere e a sconfiggere le proprie paure. I miei bambini sono dei supereroi perché stanno combattendo il peggiore dei nemici, un nemico invisibile e innominabile: la morte. Il supereroe non morirà mai, rimarrà per sempre nel mio e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di incontrarlo”. L’unico modo per diventarlo supereroe è “Non vivere niente a mezzo ma solo nella sua totalità“.

Un libro dedicato alla storia di zia Caterina

La storia di zia Caterina è diventa anche un libro: a raccontarla Alessandra Cotoloni. Il volume “Taxi Milano25. In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi” è stato presentato nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso alla presenza del presidente e vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e Marco Casucci, dell’assessore toscano Leonardo Marras.

Il riconoscimento del presidente Mattarella

Nel 2023 ha avuto la sua consacrazione quando ha ricevuto dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l’opera meritoria portata avanti in questi anni.

Il riconoscimento le è stato conferito dal capo dello Stato Sergio Mattarella, motu proprio, “per la generosità nel donare serenità ai bambini malati e alle loro famiglie accompagnandoli gratuitamente con il suo taxi ad effettuare le cure“.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e zia Caterina

Il ritorno di Zia Caterina

Negli ultimi mesi Zia Caterina è stata costretta a stare lontana dal suo taxi per una polmonite post Covid, le è stata poi diagnosticata una malattia autoimmune. Caterina Bellandi si è quindi dovuta sottoporre a un nuovo ciclo di terapie affrontate, spiegano dalla sua onlus, “con determinazione, sorriso e convinzione”.

Anche in quei momenti di difficoltà, il ricovero è durato in verità due mesi, Caterina Bellandi ha sempre pensato agli altri. “Voglio creare una task force di operatori sanitari per favorire l’umanizzazione delle cure e il rapporto con i pazienti” ha raccontato sui social.

Durante la degenza in tanti hanno manifestato solidarietà alla tassista della felicità. I tifosi della Fiorentina le hanno dedicato pure uno striscione. Da poche settimane è tornata alla guida del suo taxi accolta con entusiasmo da tutti i volontari che da sempre la seguono e hanno sposato la sua causa.

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