L’Antico Palazzo dei Vescovi riapre i battenti e propone, con il nuovo percorso espositivo, un assaggio di quello che sarà il museo a Pistoia una volta conclusi i lavori di restauro, ampliamento e riallestimento dell’intero spazio espositivo entro il 2026.
L’Antico Palazzo dei Vescovi è stato in età antica terreno agricolo poi per circa sette secoli la residenza dei vescovi di Pistoia. Dopo essere stato trasformato in un condominio, dagli anni Ottanta del Novecento ospitò il primo Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi. Fino ai lavori di restauro.
Il visitatore può ammirare alcuni dei capolavori del museo: l’arazzo millefiori, l’angelo ligneo di Giovanni Pisano, le tempere murali di Giovanni Boldini. Opere che tornano visibili nelle sale e dipinti finora non esposti al pubblico. Giovedì 6 luglio con evento a ingresso libero: si potrà accedere al museo a partire dalle 18.30.
In mostra nucleo di opere dalle collezioni di Fondazione Caript, Chiesa Cattedrale di Pistoia e Intesa Sanpaolo: un’importante urna etrusca in alabastro, sculture e oreficerie medievali, dipinti del Seicento fiorentino raccolti da Piero ed Elena Bigongiari e due grandi tele di Giacinto Gimignani, notevole interprete pistoiese del Barocco.
Nel percorso espositivo figurano poi l’architettura del palazzo con preziosi spazi come la sagrestia di San Jacopo citata da Dante nell’Inferno, la cappella di San Nicola, i cicli di affreschi medievali, il sopraportico della Cattedrale con affaccio sul Battistero e su piazza del Duomo.
Se il percorso espositivo consente ai visitatori di poter ammirare i tre piani dell’edificio, negli spazi adiacenti continua il cantiere sostenuto da Fondazione Caript per completare la progettazione museografica e la riqualificazione dell’edificio storico.
Entro l’estate del 2024, l’area archeologica nel piano interrato del palazzo tornerà fruibile con un progetto innovativo a cura di Pistoia Musei, grazie anche ai fondi del PNRR. Nel corso del 2026 infine il riallestimento completo del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi.
Mappe, materiali e pannelli informativi, insieme ad appositi QR code con approfondimenti online, accompagnano il pubblico in una visita che spazia dall’arte etrusca fino al 19° secolo, con tappe fondamentali nel Medioevo e nel Seicento.