Un tuffo nel Medioevo con “Monteriggioni di torri si corona”
Dal 6 al 9 luglio torna la festa medievale giunta alla 30esima edizione, con un manifesto speciale firmato dal maestro Milo Manara
Appuntamento dal 6 al 9 luglio con “Monteriggioni di torri si corona”, quella che ormai è riconosciuta come una tra le più importanti e longeve feste medievali del nostro Paese. Questa 30esima edizione, che è stata presentata oggi a Firenze nella sede della Regione Toscana, avrà un format innovativo, caratterizzato da una maggiore condivisione con i soggetti del territorio, la durata di un solo fine settimana lungo e anche il prezzo del biglietto di accesso che sarà popolare: 5 euro per i non residenti, gratuito per i residenti.
Inoltre per la prima volta si è deciso di affidare il manifesto della festa a un grande autore: il maestro Milo Manara.
Tutto inizierà il 6 luglio, con il banchetto medievale, un magnifico prologo alla festa allietato da momenti di musica e di intrattenimento. Le giornate si articoleranno in continui spettacoli di piazza e di strada, le sfilate in abito storico e le rievocazioni di antichi mestieri. Per concludere il 9 luglio con i fuochi artificiali e il concerto finale, mentre le associazioni del territorio proporranno nelle taverne delle pietanze tratte da ricettari del XIII secolo-XV secolo.
“Monteriggioni e le sue mura sono un patrimonio di inestimabile valore, dal punto di vista artistico e paesaggistico, certo, ma anche iconografico ed identitario – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – un simbolo inequivocabile che identifica la Toscana, la sua storia, la sua ricchezza culturale. Questa ricchezza è testimoniata da ‘Monteriggioni di torri si corona’, un evento-simbolo, una delle prime, più importanti e più longeve feste medioevali della nostra regione. La valorizzazione delle rievocazioni storiche e delle manifestazioni che ravvivano l’identità e la cultura toscana è una delle priorità che mi sono dato nella gestione della delega alla cultura, anche perché ritengo che queste manifestazioni, oltre ad essere pontenti attrattori turistici, rappresentino un collante per la comunità e un potente veicolo di dilvulgazione di usi e costumi storici e tradizionali”.