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Da Pisa arrivano i robot-chirurghi dotati del senso del tatto

Il progetto dell’Università di Pisa punta a dotare di sensazioni tattili i robot per rendere più efficaci le operazioni ginecologiche

I dispositivi tattili per i robot chirurghi dell’Università di Pisa

Una nuova frontiera della chirurgia robotica arriva da Pisa. I ricercatori dell’Università stanno lavorando a un sistema di sensori e interfacce aptiche che sarà in grado di dotare i robot-chirurghi del senso del tatto.

Un progetto di impatto sulla salute delle donne

Un progetto importante che apre nuove prospettive per le operazioni ginecologiche che già oggi sono condotte tramite sistemi robotici, come i miomi uterini, molto diffusi e associati a infertilità, abortività e complicanze della gravidanza, o il prolasso dell’utero, di grande incidenza nelle donne sopra i 60 anni.

Il sistema è stato progettato dal team di robotica del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, grazie alla collaborazione con i medici del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo Pisano nell’ambito del progetto ART.

“Le operazioni condotte in chirurgia robotica – spiega il docente di robotica e coordinatore del progetto ART Matteo Bianchi – permettono al medico non solo di minimizzare l’impatto della procedura chirurgica, ma anche di eseguire un intervento su un paziente che non si trova fisicamente nello stesso luogo. Nella chirurgia ginecologica, e in particolare nel trattamento della fibromatosi uterina e del prolasso degli organi pelvici, l’efficacia delle operazioni in chirurgia robotica e telechirurgia è contrastata dall’assenza di informazione tattile, che rende molto difficile la localizzazione dei miomi e l’identificazione delle strutture anatomiche”.

Il polpastrello artificiale per il robot-chirurgo

Come funziona il nuovo sistema robotico

“Il nostro sistema – continua il professor Bianchi – punta a prelevare tramite sensori l’informazione tattile che avrebbe il chirurgo toccando i tessuti con le proprie mani e riprodurla mediante interfacce aptiche indossabili, che restituiranno al medico le informazioni sulle proprietà meccaniche dei tessuti, come la rigidezza e la forma delle strutture anatomiche. Lo sviluppo di nuove interfacce aptiche potrò portare anche un deciso avanzamento del training chirurgico dei giovani medici”.

Il sistema robotico verrà inoltre dotato di un certo grado di autonomia: valutando autonomamente le proprietà meccaniche dei tessuti, il robot farà una stima ottimale della collocazione dei punti di interesse, e restituirà questa informazione al medico sotto forma di impulso tattile.

Verso la realtà tattile aumentata

Ma non finisce qui. Le interfacce aptiche sviluppate dal gruppo di ingegneri dell’Ateneo pisano aprono scenari interessanti nell’ambito della realtà tattile aumentata per le mani, attraverso lo sviluppo di uno dei primi sistemi indossabili che permettono “Feel-through”, ovvero “sentire attraverso”.

Il dispositivo indossabile sviluppato all’Università di Pisa infatti permette di manipolare la percezione tattile degli oggetti toccati, alterandone ad esempio la morbidezza percepita. Queste soluzioni potranno trovare applicazioni fertili per quanto riguarda la formazione dei chirurghi in ginecologia e non solo.

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