Giorgia Soleri: “Chiediamo alle istituzioni di riconoscere la vulvodinia”
La modella, influencer e attivista del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo ha partecipato al convegno nella sede del Consiglio regionale della Toscana, organizzato dalla Regione per dare il via a un percorso di riconoscimento e cura di queste patologie dolorose e invalidanti che colpiscono le donne.
Giorgia Soleri, modella e influencer, da anni porta avanti una battaglia per far sì che la vulvodinia, di cui soffre da quando aveva 16 anni, venga riconosciuta e curata dal Servizio Sanitario Nazionale. Soleri per questo è anche attivista del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo, che sta lavorando insieme alla Regione Toscana per promuovere la conoscenza sul territorio regionale di queste due patologie croniche molto diffuse tra le donne.
Il primo passo di questo percorso condiviso è stato il convegno che si è tenuto questa mattina nella sede del Consiglio regionale della Toscana, a cui ha partecipato anche Soleri. “Il problema principale è il ritardo diagnostico – racconta Giorgia Soleri – io ho avuto 11 anni di ritardo diagnostico e così la patologia si cronicizza ed è più difficile poi arrivare a una terapia che porti a una totale remissione dei sintomi. Convivere per anni con un dolore che il personale medico e sanitario e il contorno sociale continua a invalidare è molto doloroso soprattutto psicologicamente ed emotivamente. Questo è il motivo per cui chiediamo alle istituzioni di prendere una posizione netta.”
La vulvodinia e la neuropatia del pudendo non sono due malattie rare: queste patologie invalidanti e molto dolorose colpiscono tra il 10 e il 16% delle donne e ad oggi appunto non sono riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale, anche per questo chi ne soffre impiega in media 5 anni ad ottenere la giusta diagnosi.