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Un “gemello” in 3D di Palazzo Pitti per viaggiare tra passato e futuro

Per la prima volta grazie alla collaborazione con il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, un complesso architettonico antico così vasto e articolato viene integralmente riprodotto ad altissima definizione in ogni minimo dettaglio

Lun 3 Ottobre, 2022

20 giorni di volo con drone, 5137 scansioni e 54411 immagini di tetti e facciate, 12512 foto per la documentazione di 1533 vani, 150000 metri quadri di superfici e 67 spazi aperti, 20 tera di dati immagazzinati: questi sono i numeri della campagna di analisi a cura del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze per l realizzazione di una “copia” 3D di Palazzo Pitti a Firenze.

E’ stato necessario un anno e mezzo per concludere tutte le operazioni di topografia e fotogrammetria terrestre con droni e scansioni laser di ultima generazione per quella che è di fatto, la prima digitalizzazione al mondo di un edificio storico civile così vasto e articolato. 

Tramite il modello 3D si è riusciti a riportare alla luce ambienti dei quali si erano da secoli perse totalmente le tracce.

Tra questi anche l’accurata ricostruzione dell’ormai perduto scalone “a lumaca”, originariamente realizzato nel Cinquecento dal celebre architetto e scultore toscano Bartolomeo Ammannati, prospiciente l’omonimo cortile interno della reggia.