Terre degli Uffizi: la tavola di Nicolas Froment torna nel monastero di Bosco ai Frati
La quarta tappa del progetto degli Uffizi Diffusi riporta fino al 6 novembre il Trittico raffigurante le Storie di Lazzaro, Marta e Maria nel luogo di culto che per tanto tempo era stato la sua ‘casa’
Dopo oltre 200 anni il capolavoro del pittore quattrocentesco Nicolas Froment torna nel convento di Bosco ai Frati a San Piero a Sieve che lo aveva accolto per secoli
La quarta tappa del progetto Terre degli Uffizi riporta fino al 6 novembre il Trittico raffigurante le Storie di Lazzaro, Marta e Maria nel luogo di culto che per tanto tempo era stato la sua ‘casa’.
La pala d’altare è datata 1461 ed era stata commissionata dal vescovo Francesco Coppini che è raffigurato in preghiera davanti alla Vergine, sulla parte posteriore di una delle ante.
Al centro è raffigurato Gesù che resuscita Lazzaro. Il risorto, con il corpo ormai in decomposizione, si erge dal sepolcro, sotto lo sguardo delle sorelle Marta e Maria, che hanno il viso bagnato di lacrime.
La tavola si caratterizza per la meticolosa rappresentazione delle vesti, degli oggetti, con dettagli curiosi come quello della mosca sulla tavola apparecchiata che trasformano il racconto sacro in una continua fonte di meraviglie; inoltre i paesaggi sullo sfondo evocano il mondo fiabesco delle corti nordeuropee del XV secolo.
Nell’estate dell’anno stesso in cui l’opera fu realizzata, Coppini fu richiamato a Roma dal papa, con l’accusa di reati politici e simonia. Condannato, venne privato dei suoi titoli e i suoi beni confiscati.
l dipinto entrò così in possesso della famiglia Medici e fu poi donato ai frati francescani di Bosco ai Frati, dove rimase fino alla soppressione del convento, in epoca napoleonica. Agli Uffizi arrivò nel 1841.