Terre degli Uffizi: la predella sottratta alle razzie naziste torna nel Castello di Montegufoni
L’opera durante la seconda guerra mondiale trovò riparo nel castello di Montegufoni, eletto durante la Seconda Guerra Mondiale dalla Soprintendenza come rifugio per le opere d’arte
La seconda tappa del progetto Terre degli Uffizi porta al Museo di Arte Sacra di Montespertoli una predella ‘speciale’: che durante la Seconda Guerra Mondiale fu nascosta insieme alla Primavera di Botticelli, alla Maestà di Giotto e tante altre opere nella rocca di Montegufoni, dove l’arte trovò rifugio dalle distruzioni e dai saccheggi dell’esercito nazista.
Si tratta di una predella di bottega fiorentina quattrocentesca che stava alla base di una ‘pala quadra’ rinascimentale – dove sono raffigurate Storie di San Pier Martire e, nel riquadro centrale, Cristo in pietà.
Il Castello di Montegufoni, è un’antica rocca medievale della famiglia Acciaioli che nei primi anni del Novecento fu acquisita dalla famiglia dei nobili inglesi Sitwell.
Quando i pericoli delle incursioni aeree costrinsero a mettere in salvo il patrimonio artistico fiorentino, Montegufoni fu scelto dalla Soprintendenza come rifugio per le opere d’arte, in quanto lontano dal passaggio della linea del fronte.
Moltissimi capolavori lasciarono gli uffizi e arrivarono a Montegufoni nel novembre del 1942 per rimanervi fino al 1945; ne fu custode Guido Masti, poi per questo insignito del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.