Sono oltre 350, da oltre 100 scuole superiori, le ragazze e i ragazzi che la Regione Toscana ha finora incontrato attraverso il tour di “Siete Presente”, il percorso partecipativo voluto dalla presidenza della Regione e Giovanisì che ha chiamato a discutere rappresentanti d’istituto, membri delle Consulte provinciale e del Parlamento regionale degli studenti. A fare un primo bilancio sui numeri è Bernard Dika, consigliere per le politiche giovanili del presidente Eugenio Giani, principale animatore di questo giro nelle province toscane che questa mattina ha fatto la sua settima tappa a Siena, nella sala del consiglio della Provincia.
Domande e risposte
“Le ragazze e ragazzi dimostrano una maturità disarmante e che hanno tanto da dare alla propria comunità” sottolinea Dika, aggiungendo che “la Regione vuole essere amica dei giovani toscani, stare sui territori e prendersi l’impegno di rimuovere quegli ostacoli che spesso costringono i ragazzi a vivere in situazioni non ottimali e che non si meritano”. Questa mattina a discutere si sono presentati in una quarantina, da 13 scuole del territorio senese. I problemi e proposte sono state numerose. Spesso molto simili a quelli delle altre province, ma ovviamente con le particolarità locali, dalla situazione degli edifici alle questioni legate ai trasporti.
A discutere con loro, oltre ai tecnici di Regione e Provincia, sono arrivati gli assessori regionali (rispettivamente al diritto alla salute e all’istruzione) Simone Bezzini e Alessandra Nardini, la consigliera regionale Anna Paris, e a fare gli onori di casa Silvio Franceschelli, presidente della Provincia e sindaco di Montalcino.
I problemi (concreti)
Proprio Franceschelli fa il quadro delle caratteristiche della situazione provinciale. Oltre 12.500 studenti delle superiori di secondo grado, che danno vita ad “una grande migrazione quotidiana”, visto che il 50% studia a Siena, ma poi c’è un 30% che frequenta scuole della Valdelsa, un 20% nella Valdichiana, e un 10% nell’area interna tra Abbadia San Salvatore e Montalcino. Ma non si ferma lì e, dopo aver sottolineato nell’area senese si deve fare i conti con “un patrimonio edilizio datato”, parla dell’importanza della programmazione, “perché costruire una scuola non è come fare un marciapiede”.
E allora accenna alla “delibera di indirizzo che approveremo nelle prossime”, con cui fissiamo il principio che “dobbiamo fare prioritariamente interventi strutturali di lungo periodo degli investimenti”. Su Siena c’è un disegno da 25 milioni di euro tra interventi che sono stati avviati e quelli da avviare. “È un piano scuola che se portato avanti nei prossimi 3-5 anni metterà in salvaguardia l’edilizia scolastica di questa provincia”, annuncia Franceschelli che snocciola tutti i cantieri e i progetti, dall’edificazione di un’ala del “Marconi” e l’adeguamento sismico dell’intero complesso, alle nuove palestre (Colle val d’Elsa, Chianciano, San Giovanni d’Asso), fino “all’intervento connesso all’alienazione dell’immobile di viale Sardegna che riguarda il Monna Agnese presso l’ex caserma dei Vigili del fuoco di viale Cavour di Siena dove in sinergia con la fondazione Tls daremo un incarico per la progettazione definitiva e non appena arriveranno le risorse daremo corso alla realizzazione”.
Un dibattito a “fine emergenza”
La tappa senese di “Siete Presente” cade nel primo giorno “senza” emergenza sanitaria. E gli assessori Bezzini e Nardini ricordano che studentesse e studenti sono stati tra coloro che hanno sofferto maggiormente le conseguenze della pandemia, così come “l’obiettivo raggiunto della Regione Toscana nel gennaio 2021 di far tornare per primi in Italia ragazze e ragazzi delle superiori a fare lezione in presenza”.
“Il coronavirus non è finito e dobbiamo conviverci, ma ora, grazie anche alla campagna di vaccinazione che in toscana ha raggiunto livelli altissimi e al grande impegno degli operatori sanitari, dobbiamo costruire il futuro”, dice Bezzini, che a proposito dell’incontro odierno, aggiunge: “considero importantissima questa voglia dei ragazzi di costruire nuove traiettorie”.
“Oggi è importante che la consapevolezza che abbiamo raggiunto dopo due anni di pandemia della centralità dell’ istruzione non si perda una volta superata questa fase così difficile. Il nostro Paese deve riprendere ad investire nella scuola e nell’edilizia scolastica, perché abbiamo bisogno di scuole belle, sicure, accoglienti, inclusive, innovative e rispettose dell’ambiente, un tema su cui le stesse ragazze e ragazzi ci hanno detto manifestando in tutto il mondo per ammonirci che non abbiamo un pianeta di riserva”, afferma nel suo intervento l’assessora Nardini, soffermandosi sul fatto che “quando si parla di istruzione e diritto allo studio siamo di fronte ad investimenti e non costi”. “Questa tappa – conclude Nardini – [mark]è un momento di ascolto fondamentale perché le giovani generazioni devono essere protagoniste della ripartenza, dopo aver vissuto due anni complicatissimi“.