Il ritratto di Dante di Andrea del Castagno torna “a casa” grazie al progetto Uffizi Diffusi
Il progetto “Terre degli Uffizi” giunge a San Godenzo che fu l’ultimo posto dove l’esule Alighieri accarezzò l’idea di tornare a Firenze prima di accettare l’esilio
Il ritratto di Dante Alighieri di Andrea del Castagno ‘ringiovanito’ da un recentissimo restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze torna nella sua Toscana. Lo fa con un evento speciale, doppiamente simbolico: la mostra ‘Dante e Andrea del Castagno tornano a San Godenzo’ promossa e organizzata dal Comune di San Godenzo, inserita nel programma espositivo ‘Terre degli Uffizi’ che porterà i capolavori del museo fiorentino in giro per tutta la Toscana.
L’affresco staccato verrà esposto nella frazione di Il Castagno d’Andrea, così chiamata proprio in onore dell’artista: ad accoglierlo saranno gli spazi del Centro visite del Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, dove resterà fino al 23 agosto.
Proprio a San Godenzo terra natale di Andrea del Castagno di cui ricorrono quest’anno i 600 anni dalla nascita, l’8 giugno 1302 Dante ed altri esuli fiorentini si riunirono in assemblea.
Dante, sulla cui testa pendeva una condanna a morte, non tornò mai più a Firenze: l’assemblea di San Godenzo fu l’ultimo momento, in terra toscana, in cui accarezzò fugacemente (per poi abbandonarla) l’idea di rientrare nella sua città natale.
Il capolavoro di Andrea del Castagno è uno dei più antichi ritratti che sono giunti fino a noi di Dante Alighieri. L’affresco era originariamente parte di un ciclo pittorico dedicato a uomini e donne illustri del passato che ornava la villa di Legnaia presso Firenze, appartenuta a Filippo Carducci, gonfaloniere di giustizia della Repubblica fiorentina.
Il tema, ricorrente nella decorazione dei palazzi pubblici e di residenze patrizie fra XIV e XV secolo, celebrava l’ingegno e la virtù di uomini e donne famosi, eletti ad esempio per i posteri.