Dal mare alla tavola ai banchi di scuola: la pesca a 360 gradi è stata la protagonista della visita che la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Toscana Stefania Saccardi ha fatto oggi a Viareggio.
Prima tappa alla Cittadella della Pesca, struttura che raccoglie le sei cooperative della pesca presenti sul territorio ed espressione di circa il 90% della marineria viareggina, dove Saccardi, dopo aver incontrato il sindaco Giorgio Del Ghingaro, è stata accompagnata da Valter Alberici assessore all’innovazione e alle politiche attive del lavoro e alle politiche del mare del Comune di Viareggio e da Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca Op.
La Cittadella della Pesca cuore del pescato
Sarà la Cittadella il cuore pulsante del prodotto pescato. Qui arriverà il pesce appena uscito dai pescherecci, sarà abbattuto entro le 24 ore, confezionato messo sotto vuoto e congelato. Durante la visita è stato dedicato un focus alle arselle, prodotto oggetto da sempre di catture, spesso incontrollate. Un pescato illegale che da una mappatura risulta arrivare a un valore di 2 milioni di euro. Per questo, come ha sottolineato Malfatti, si sta pensando alla istituzione di un consorzio che delle arselle garantisca la sicurezza e la tutela.
All’interno della Cittadella ci sarà spazio anche per la promozione del pescato, per la vendita diretta, grazie anche al potenziamento e all’ammodernamento del sistema delle aste che potranno essere fatte anche online così da metterle in rete e creare una vera e propria “Borsa del pescato del giorno”.
Ci sarà poi spazio per la formazione degli operatori del settore attraverso corsi di cucina, e in particolare cucina di bordo.
In Toscana 1500 pescatori: sono i custodi del mare
“I pescatori sono i veri custodi del mare e dell’ambiente – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – in Toscana sono circa 1.500, attualmente, gli occupati di un comparto che conta 590 barche per una produzione annua di circa 11.000 tonnellate di pesce e Viareggio in tutto questo gioca un ruolo importante. Il nostro impegno è per questo concentrato a sostenere il comparto, migliorando le infrastrutture e i servizi dedicati al trattamento, al trasporto e alla vendita, compensando gli operatori per i mancati guadagni e per le perdite. A giungo partiranno cinque bandi dedicati al settore ittico per un totale complessivo di oltre 2 milioni e 300mila euro, un valore aggiunto a quanto già abbiamo investito. Saranno dedicati a valorizzare la qualità e la stagionalità del pescato toscano e ad ampliare le potenzialità commerciali del settore, un patrimonio inestimabile”.
“Siamo all’interno di una struttura finanziata interamente dalla Regione Toscana, struttura che era rimasta per troppi anni incompleta – dichiara l’assessore alla pesca del Comune di Viareggio, Valter Alberici riferendosi al nuovo mercato ittico, inaugurato lo scorso agosto – completata la parte accessoria, i pescatori potranno entrare e prendere possesso di questi bellissimi spazi, dove il pesce arriva freschissimo e dove potrà essere sia venduto che consumato. Un progetto a chilometro zero, che ha le potenzialità per diventare punto di riferimento in Toscana non solo per la pesca ma anche per il turismo. Ringrazio l’assessore Saccardi per la sua presenza, doppiamente importante, perché valorizza da un lato il lavoro fatto all’immobile, dall’altro la flotta della nostra marineria».
29mila pasti all’anno al Centro di trasformazione del pesce
La seconda tappa viareggina che ha chiuso il giro completando la filiera della pesca, è stata il centro di trasformazione e lavorazione del pesce.
È qui che gli operatori delle cooperative che lo gestiscono preparano e distribuiscono per esempio il pesce per le mense – unico caso, capace di preparare 29mila pasti l’anno – ed è qui che si applica l’etichetta di tracciabilità che individua la partita di pescato, il peschereccio, la giornata in cui è stato pescato, quella in cui è stato lavorato, segnando tutti i passaggi che il prodotto ha fatto.
Il laboratorio di trasformazione del pesce collabora con circa dieci Comuni, dalla Versilia fino Firenze, nell’ambito di un progetto che si intitola “Mangiare locale”, che coinvolge scuole materne e scuole primarie e insegna il valore del pesce e a riconoscerlo, soprattutto quello locale e quello povero, spesso molto ricco di nutrienti.